L’ Achillea, ovvero Achillea Millefolium, deve il suo nome al prode Achille, il leggendario eroe greco, famoso per la sua velocità quasi sovrumana, protagonista dell’ Iliade e famoso per le sue gesta durante la guerra di Troia.
Il semidio, figlio di Peleo, il mortale re dei Mirmidoni, e della nereide Teti, una bellissima ninfa di cui anche Zeus e Poseidone subirono il fascino, venne abbandonato dalla madre ed il padre lo affidò al centauro Chirone, un centauro che a differenza dei supoi pari era dotato di animo di grande bontà e di grande saggezza, esperto nelle arti e nelle scienze, particolarmente nella medicina tanto che venne considerato il capostipite dell’arte medica poiché, fra i suoi numerosi discepoli, ci fu anche Asclepio, il dio greco della medicina.
La madre di Achille, per renderlo immortale, lo cospargeva ogni giorno di ambrosia e, durante la notte, ne bruciava le parti mortali. Una notte, Pelo si svegliò è vedendo il figlio fra le fiamme si adirò tanto che la nereide fuggi e non fece più ritorno.
Una versione del mito diversa da quella successivamente divenuta nota, pur se in contrasto con testimonianze precedenti, che vuole Achille immerso poco dopo la nascita nelle acque dello Stige.
Achille, dal tallone magico, venne affidato alle cure di Chirone che, con impacchi di Achillea, riuscì a lenire il dolore ed il rossore della pelle del bambino, fatta eccezione per il tallone che era stato consumato dal fuoco che gli aveva consumato l’osso.
Per ovviare a questa mancanza, fu Chirone stesso a sostituire il tallone danneggiato con l’ astragalo, l’osso del tallone del gigante Damiso, famoso per la sua velocità nella corsa da cui Achille, che venne poi soprannominato piè veloce, prese oltre al tallone, anche la fulminea velocità.